L’edizione della MFW dedicata alle collezioni autunno/inverno 2017-18 è giunta al termine martedì 17 gennaio con lo show di Giorgio Armani, preceduto dalla sfilata collettiva dei tre emergenti designer orientali Yoshio Kubo, Moto Guo e Consistence, ospiti dell’Armani Teatro.
Un totale di 72 show tra sfilate e presentazioni, che hanno portato sulla capitale italiana del fashion una notevole ventata di ottimismo e innovazione, dagli show co-ed all’internazionalità del calendario.
Cambi di guardia, nuove sfide e debutti hot hanno infuocato il ricco panorama del fashion maschile regalando al sistema una nuova vitalità. Dal ritorno di Alessandro Sartori alla guida stilistica di Zegna, l’approdo di Francesco Risso da Marni come primo direttore creativo dopo Consuelo Castiglione, di Guillaume Meilland (che vanta collaborazioni con Yves Saint Laurent e Lanvin) da Salvatore Ferragamo in qualità di design director del ready-to-wear uomo e di Lee Wood da Bikkerbergs dopo un memorabile percorso al fianco di Donatella Versace. Fino ai debutti ufficiali sulla scena milanese di brand quali Billionaire, Cédric Charlier che ha presentato entrambe le collezioni maschili e femminili, Federico Curradi, Malibu 1992, Palm Angels, Plein Sport e Wood Wood. Per passare dagli importanti come back di Antonio Marras, Frankie Morello, Moschino e N°21.
Ecco alcuni nomi che hanno dato una nuova energia alla moda a Milano.
Il minimalismo 90s di Wood Wood
“The Low End” è la collezione portata sotto i riflettori a Milano moda uomo per il debutto ufficiale della label fondata nel 2002 da Karl-Oskar e Brian, che ha sfilato negli spazi del Base in via borgognone, grazie al supporto di White, Cmni-camera nazionale della moda italiana e la fiera Revolver Copenaghen.
Pulito e minimal. È un guardaroba essenziale quello immaginato da Wood Wood per l’uomo e la donna per il prossimo inverno, che attinge dall’era d’oro della cultura hip pop della costa orientale USA e dallo sportswear newyorkese. Ripercorrendo l’estetica degli anni 90 e richiamando alla memoria riferimenti visivi come la vita alta, le fantasie a quadri, le linee morbide e svasate, in un perfetto melange tra elementi formali e dettagli sporty. Un salto indietro nel tempo, nell’epoca del puro minimalismo, delle forme morbide e dei pochi abbellimenti. Il marchio ripropone capi iconici in chiave contemporanea e con un gusto raffinato. Tra cui spiccano giubbotti Champion, scarpe Asics e giacche Barbour.
Il luxury sporty à la Plein
Dall’annuncio attraverso alcune foto su Instagram al debutto in passerella della nuova linea lanciata dal designer tedesco in occasione della settimana della moda maschile. È all’interno dei padiglioni di Fiera Milano City che va in scena la collezione di Plein Sport, pensata secondo uno stile al tempo stesso cool e performante. Tra gilet imbottiti, felpe, leggings e accessori super trendy in cui tecnologie innovative si mischiano a materiali lussuosi per creare un guardaroba moderno e d’avanguardia. Che si tinge di total black e tocchi di oro e d’argento. Nel corso degli ultimi anni Philipp Plein ha registrato una notevole crescita e un successo senza sosta, contando ad oggi boutique in tutto il mondo. Abbandonata la città meneghina per sfilare a New York il prossimo febbraio, il brand ammiraglio del Plein group ha lasciato il posto alla neonata Plein Sport e il neoacquisto Billionaire, il marchio fondato dall’imprenditore Flavio Briatore, entrambi consacrati al debutto a Milano. Partendo dall’idea di dare vita a un luxury brand alternativo ai marchi sportivi che primeggiano sul mercato, lo stilista ha creato una serie di capi funzionali e poco estetici. Adatti per ogni performance.
L’Oliver Twist moderno di Miaoran
Guance arrossate, aria furbesca e scanzonata e quell’interrogativo che campeggia su abiti e scarpe come un rebus, per una riflessione sulla ricerca della propria identità. Un viaggio nella Londra vittoriana raccontata da Charles Dickens per un incontro di Oriente e Occidente, maschile e femminile. Il tutto condito da un allure sofisticata e uno spirito adolescenziale. Così Miaoran segna il suo debutto nel calendario ufficiale di Milano moda uomo, con una carrellata di capi alla Oliver Twist, fatti di cappelli, salopette, pantaloni loose, layering e forme over. All’insegna di una palette che dopo i toni scuri dell’inizio si schiarisce per privilegiare le nuance più delicate. Il designer cinese crea un guardaroba che mette in risalto il contrasto di texture e l’artigianalità dei materiali e infonde alla collezione una chiara ed evidente vena meditativa che non guasta. Con un risultato visivo convincente da un punto di vista stilistico.
Il casual sofisticato pensato da Federico Curradi
Un sogno che si concretizza negli spazi del Base di via bergognone per Federico Curradi al suo debutto a Milano moda uomo. Ampi pull e t-shirt a V con scollo pronunciato, soft coat in cashmere, blazer, pantaloni disinvolti, atteggiamento easy e dégagé. In un mix di referenze 90s e richiami agli anni 40 e 50. Lo stilista da vita a un guardaroba classico che si mescola con influenze street e sportswear.
Un’estetica street casual dove trionfa la semplicità di ogni capo arricchita dalla preziosità dei materiali e una palette che porta i colori della terra. La collezione racconta una storia personale e si nutre di un senso di imperfezione che la rende unica e speciale. Adatta a moderni garçon. Sofisticati.
Lo stile ludico della nuova Marni
Un po’ infantile, un po’ colorato, un po’ audacemente stravagante. Inizia così il nuovo corso di Francesco Risso alla guida creativa di Marni, brand che fa capo al gruppo Otb-Only the brave di Renzo Rosso e fondato vent’anni fa da Consuelo Castiglione, uscita di scena lo scorso ottobre. La prima collezione portata sotto i riflettori dal designer 33enne ex Prada, è un’esplosione di colori, di allegria, di leggerezza. Accoppiamenti di tessuto e fantasie geometriche. Audaci e a tratti azzardati. Pezzi rubati al guardaroba degli adulti che si mescolano con il mondo dei bambini per creare un ponte tra i due universi, così diversi quanto complementari e vicini. Dai comodi pantaloni di velluto a coste o a quadrettini tenuti in vita da cinture e abbinati a maxi pull o camice, ad abiti-pigiama in poliestere e coat spiegazzati. Per finire con un twist di follia. Con vivaci cappelli in pelliccia e giacconi da yeti.
Con un passato da Anna Molinari, Alessandro dell’Acqua e Malo, Francesco Risso arriva alla direzione stilistica di Marni con un approccio spensierato e divertente. Riuscendo a conferire al brand da 165 milioni di euro di fatturato un’immagine giovanile e ottimista. Pronto a conquistare una cool generation street.
Dirk Bikkembergs ritorna alle origini con Wood
Prima prova per Lee Wood sulle passerelle di Dirk Bikkembergs al suo debutto a Milano moda uomo. Lo stilista di origini inglese ma milanese d’adozione segna il suo battesimo alla guida del marchio di Anversa con una collezione che recupera l’estetica essenzialista del brand, tradotta in un mood contemporaneo e moderno. Che tratteggia un’idea di mascolinità diversa rispetto alle precedenti stagioni, privilegiando uno stile rigoroso e sartoriale. E per certi versi rilassato. Con accenti sportswear e military. Tra field jacket, maglie frangiate, lunghi coat, trench in pelle, giacche a doppio petto particolari e un gioco di tasconi e tasche applicati e toppe contrastanti. È un approccio decisamente minimalista quello portato in scena da Wood per la collezione autunno inverno 2017-18. Che riporta il brand alle origini con un’immagine pulita e meno sfrontata. Più aggraziata, più urban, più sofisticata. Una moda che è sicuramente il riflesso attuale dei tempi e che riuscirà ad accattivare anche una nuova fetta di consumatori. Un plauso al designer per il coraggio di allontanarsi da quel mondo Bikkembergs in cui il marchio è rimasto intrappolato per anni.