Laro Lagosta, pseudonimo di Laro Villas Boas, è un graphic designer e illustratore classe 1987 che vive e lavora a Ponte de Lima in Portogallo.
Ama disegnare e creare personaggi con la sua tavoletta grafica, il risultato? Sempre differente e inaspettato. Negli anni ha sviluppato uno stile nuovo, ironico e originale: brand iconici, streetwear e una buona dose di pop culture si mixano con elementi anatomici dando vita a opere che rispecchiano al massimo le sue più grandi passioni, moda e arte.
Quando hai iniziato a disegnare e fare arte?
Ho sempre amato disegnare fin da quando ero bambino. All’età di 18 anni ho iniziato a prendere la cosa più sul serio, iniziando a fare flyer e poster per eventi, party.
Puoi raccontarci come crei i tuoi lavori? Quanto tempo c’è voluto prima che trovassi il tuo stile?
Non ho uno stile unico, prediligo il disegno digitale attraverso l’uso di evidenziatori o penne, con risultati ed espressioni che cambiano di volta in volta. Non mi piace ripetermi e fare sempre le stesse cose. Solo tre anni fa ho iniziato a creare una relazione all’interno delle mie opere tra brand, abbigliamento e illustrazione.
Con chi ti piacerebbe collaborare (brand o persona)?
Palace Skateboards. È un brand che, pian piano sta diventando sempre più grande, mi piace il suo modo di lavorare, dalle singole grafiche sui prodotti a come arriva al pubblico.
Tu sei un appassionato di streetwear. Raccontami perché, nel tuo caso, arte e moda sono così vicini.
Sono due cose che amo. Mi piace pensare ai trend e al perché la gente li indossa, a come risponde alle promozioni e ai brand… l’abbigliamento è una forma d’arte, c’è di più che la funzionalità fine a se stessa, si tratta di esprimere qualcosa. Quando si sceglie un outfit, i colori, la storia del brand e il concept celato dietro a ogni singolo pezzo che si sta indossando, anche se non si è consapevoli di ciò e anche se non è reale, si sta raccontando un aspetto della propria vita.
Qual’è il miglior album che hai ascoltato quest’anno? Se l’artista in questione ti chiedesse di rifare la sua cover, come la immagineresti?
Ce ne sono così tanti! Però, posso dirti però che ascolto Damn di Kendrick Lamar ogni giorno ed ho già realizzato il remake della sua copertina: Kendrick nei panni di Kung Fu Kenny, con l’outfit da kung fu e in una posa da combattimento.
A cosa stai lavorando ora? Ci sono nuovi progetti in programma?
Sto lavorando su nuove stampe e formati più grandi. Ma non vi svelo nulla, seguitemi su Instagram per tutte le news!
A quale proposta azzardata risponderesti Why Not?
Sicuramente fare la copertina di un album di Celine Dion.