Pin Cushion è il primo lungometraggio diretto dalla regista britannica Deborah Haywood.
Il film è stato presentato nella categoria “Settimana Internazionale della critica” nel contesto della 74° Mostra Internazioneale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La regista riporta quanto più le appartiene in termini di stile registico e messa in scena proprio per inizializzare il pubblico alla propria capacità di dirigere (e scrivere) un racconto.
Dalla scenografia alla musica, tutto è pervaso da un gusto prettamente femminile, andando tal volta a renderlo estremo e molto infantile, come è già chiaro dall’immagine di copertina e di inizio film, ma soprattutto nella messa in scena del personaggio di Lyn, la madre della giovane Iona. Interpretata da Lily Newmark, giovane modella dal volto particolare e interessante.
Lyn e Iona si sono appena trasferite in una nuova città e nonostante l’energia e l’entusiasmo nel cercare di creare nuovi rapporti, incontreranno vari ostacoli.
Iona passerà attraverso momenti difficili che la vedono vittima delle sue stesse amiche. Il ruolo mette in luce le qualità e il talento della giovane e promettente Lily.
Il racconto si sviluppa in un contesto dai toni fiabeschi. Non ci sono infatti riferimenti chiave della società contemporanea come per esempio le istituzioni, andando così a creare un contesto quasi sospeso nel tempo.
La regista dichiara di aver voluto esporsi e di aver cercato di far emergere lati del suo stesso passato.
Il tema principale su cui Deborah afferma “sarei felice di vedere un film che tratta di questo” è sia il bullismo, ma anche in generale la difficoltà di integrazione.
Una pellicola non scontata, che rappresenta una voce fuori dal coro rispetto ai film che si possono vedere più spesso al cinema, mettendo sullo schermo un nuovo punto di vista che vale la pena conoscere.