Anno 1861. Siamo nel Mezzogiorno e la guerra combattuta dal Regno di Sardegna per l’unificazione della penisola volge al termine. Nel meridione divampa il brigantaggio: gruppi di insurrezionalisti si battono per ripristinare l’ordine precostituito. Il movimento raccoglie un vasto consenso tra la popolazione, non ultima quella femminile: in tutto il Sud, soprattutto nel Regno di Napoli, le donne abbracciano la causa e partecipano attivamente alle battaglie.
Per la collezione FW 19-20 Salvatore Vignola rinnova la fortunata collaborazione con Ilariuss e si ispira proprio all’audacia delle donne che si sono battute in questo bellicoso periodo storico, trasponendole nel nostro tempo e tratteggiando una Brigantessa 2.0. Indipendente e coraggiosa, rivoluzionaria e sempre proiettata al futuro, la brigantessa del nostro tempo è una donna che non ha paura di combattere per ciò in cui crede.
La collezione di Salvatore Vignola si compone di quattro linee. La prima, Pelle, avvolge la Brigantessa quasi a proteggerne l’essenza più profonda. Body, tutine e abitini in tulle color carne impreziosite con finiture giallo fluo di piping, fil rouge dell’intera collezione. Reginalda invece, che prende il nome dalla nota brigantessa cilentana, attinge a piene mani dallo stile dell’epoca rivisitandolo in una chiave metropolitana: corsetti, gonne a ruota e foulard realizzati in acetato e colori ispirati alla natura. La linea Strato si sviluppa a partire dalla mantella, pezzo chiave, per proseguire con cappotti destrutturati in lana e seta. A farla da padrone colori neutri e tenui, dal crema al grigio. Infine Freddo Inverno è dedicata all’abbigliamento sportivo da montagna: giacche da sci e pantaloni in tessuto tecnico grigio e beige acquistano carattere con i ricorrenti dettagli di piping fluorescente.
Con questa collezione Vignola rende nuovamente omaggio al Mezzogiorno senza rinunciare al proprio marchio di fabbrica: il gusto per l’eccentrico e lo spettacolare, l’amore per il glamour e l’esagerazione e insieme la cura per i dettagli.
Tra cuffie in Swarovski, cappelli a tesa larga e fedora irregolari come fiamme, Salvatore Vignola compie incursioni nel magico e nell’onirico, trasportandoci in una dimensione sospesa tra un tempo passato e i nostri giorni e regalandoci una celebrazione della donna nella sua forma più potente e combattiva.