Il giro del mondo in una settimana, a piedi. A Milano.
Ci troviamo al centro del Decumano, dove ogni cosa ha il suo fascino, interesse e prezzo. La possibilità di poter visitare ogni singolo posto della terra, anche il più piccolo, attraverso un filmato o una spezia, fa di noi delle persone fortunate. Di scettici ce ne sono stati, ce ne so e ce ne saranno fin troppi, ma è nostro dovere informare della moltitudine di cose che ci circondano in questo momento. Dopotutto, siamo al centro del mondo. Per chi, come me, ha fatto del viaggio una fonte d’ispirazione ricchissima, la visita all’EXPO può trasformarsi in un giro del mondo a caccia di suggestioni, stili e colori.
Abbiamo selezionato per voi i 10 padiglioni e le corrispettive esperienze che non possono mancare nel vostro giro durante EXPO:
1 – Russia: Beluga, scienza e agricoltura.
Il concept del Padiglione russo riflette il significativo contributo alla sicurezza alimentare globale che la Russia ha portato e continuerà a portare al Pianeta grazie al suo patrimonio scientifico e agricolo e all’enorme potenziale. In vista di una produzione alimentare mondiale che aumenterà del 60% per nutrire una popolazione che dovrebbe superare i nove miliardi entro il 2050. Il Padiglione russo a Expo Milano 2015 racconta le storie di molti scienziati russi di fama internazionale, il cui lavoro ha contribuito allo sviluppo dell’agricoltura e della sicurezza alimentare. Si evidenzia inoltre la ricchezza delle risorse naturali russe e quella della varietà delle tradizioni culinarie del Paese.
2 – Marocco: souks and markets.
Il Padiglione ricorda una cittadella fortificata araba. Il Paese mette in risalto tutte le ricchezze della sua terra, come il rinomato olio di Argan, lungo un percorso che presenta video e istallazioni. Attraverso esperienze che coinvolgono tutti i sensi, il Marocco riesce a trasportare i visitatori alla scoperta della sua cultura e delle sue risorse naturali. Al termine della visita, ci si può rilassare nel tipico giardino mediterraneo, con palme, olivi e aranci.
3 – Indonesia: pollo satay in giardino, a mani nude.
Il Padiglione rappresenta una casa che contiene molte attività. Una casa, che è familiare per gli indonesiani. Proprio come la loro patria. Infatti il popolo indonesiano chiama la patria TANAH AIR (Tanah = Terra, Air = acqua). Il concept del Padiglione si riferisce all’interazione tra gli agricoltori e le comunità di pescatori in The Nusantara (parola indonesiana per Arcipelago) tramite la Bubu (uno strumento tradizionale per la cattura di pesce) e il Lumbung (un modo tradizionale per l’immagazzinamento del raccolto).
4 – Qatar: accogliente, tanto da farti spogliare e ritrovare con addosso le vesti tipiche. Paparazzato.
Il Qatar è un paese desertico, fatto di lunghe distese di sabbia e di dune, i cui abitanti cercano da sempre approcci creativi per affrontare le sfide legate alla mancanza di cibo e di acqua. Per l’approvvigionamento idrico il Paese ha investito sulla desalinizzazione dell’acqua del mare, mentre per l’approvvigionamento alimentare si è affidato quasi esclusivamente sulle importazioni. Dalle serre alla tavola, dai laboratori scientifici allo sport il Paese è impegnato a seminare sostenibilità, ovvero a garantire un cibo sano, sicuro e conveniente, attraverso soluzioni che siano socialmente, economicamente e ecologicamente sostenibili.
5 – Giappone: leggerezza e leccornia in salsa teriyaki, tra due strati di riso e un interno di pollo.
Le parole chiave attorno alle quali si snoda l’intervento giapponese sono essenzialmente due: Salute e Edutainment, ossia educare divertendo. I piatti tipici a base di riso, pesce crudo e verdure sono proposti come modello alimentare bilanciato, in antitesi agli eccessi che provocano l’obesità per un miliardo di persone, mentre attraverso dei progetti per le scuole sono veicolati i concetti tradizionali volti alla condivisione e al non sprecare. Il Padiglione del Giappone, composto da 17mila pezzi di legno incastrati tra loro in modo da lasciar penetrare la luce solare, ospita un ristorante da dieci tavoli sedendosi ai quali è possibile fare un pranzo virtuale. Il cibo, infatti, appare sul piano del tavolo con una spiegazione delle sue caratteristiche.
6 – Padiglione zero: una grande libreria che lascia senza fiato.
Curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, il Padiglione Zero introduce la visita del Sito Espositivo di Expo Milano 2015. Quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra fino a oggi, le trasformazioni del paesaggio naturale, la cultura e i rituali del consumo, sono il punto di partenza per qualsiasi progetto futuro. Il Padiglione Zero è il luogo in cui raccontare questo straordinario percorso con un linguaggio emotivo e immediato.
7 – Repubblica di Corea: tecnologia senza pari.
La struttura di rifà al moon jar, il tipico vaso in ceramica dove avviene il processo di fermentazione di alcuni piatti tradizionali, di cui verrà mostrata la preparazione e che si potranno degustare al primo piano. A Expo Milano 2015, la Repubblica di Corea è un’arena di dialogo e di confronto su come si potrà fornire cibo all’umanità nel futuro. Un futuro in cui il cibo si ottiene in modo sicuro, salutare e rispettando l’equità. Il Padiglione della Repubblica di Corea mostra le diverse pratiche culinarie radicate nelle tradizioni culturali del Paese. Inoltre, esplora e cerca i modi per migliorare ulteriormente la loro rilevanza sia nel presente che nel futuro della società umana, utilizzando il meglio della scienza e della tecnologia d’avanguardia nel campo del cibo, dell’ambiente e della fisiologia umana.
8 – Regno Unito: siamo api, a partire da un’orchidea, passando per un prato fiorito fino al ritorno all’alveare.
Il Regno Unito mostra ai visitatori del suo padiglione le novità e le innovazioni raggiunte in ogni anello della catena alimentare, dal seme al piatto, dal campo alla tavola. Tecnologie agrarie, sicurezza alimentare, cibo e bevande, alimenti funzionali, logistica, apertura ai mercati globali, collaborazioni internazionali. L’obiettivo è quello di invogliare i visitatori a portare avanti il dibattito sui temi dell’educazione e della sicurezza alimentare nelle proprie scuole, università e comunità, impegnandosi verso scelte di consumo informate ed eque.
9 – Italia: un viaggio tra i sensi.
Il Padiglione Italia è costituito da nove punti di attrazione. In uno di questi, Palazzo Italia, è collocata un mappa dell’Europa nella quale manca l’immagine dell’Italia. Una voce, anticipata da una sirena, si chiede come sarebbe il mondo se non ci fosse stato il nostro Paese, mentre vengono proiettate le principali bellezze artistiche, culturali, gastronomiche, le scoperte geografiche e le opere dell’ingegno collegate ai nostri connazionali. L’Esposizione Universale del 2015 è una grande opportunità di rilancio per l’Italia, per valorizzare le sue numerosissime eccellenze produttive, tecnologiche e scientifiche.
10 – Brasile: un ambiente in rete, tra suoni e luci… il tutto interattivo: passeggiaci su.
Il Brasile è tra i più grandi produttori agricoli del mondo. La sua attività agroindustriale è prospera e rinomata, mentre è meno nota la capacità tecnologica che supporta questo notevole rendimento. La partecipazione all’evento si basa su tre approcci fondamentali: tecnologico, per mostrare gli sviluppi tecnologici e l’affidabilità del Paese come possibile partner efficiente e innovativo; culturale, per sottolineare la pluralità del Paese attraverso i diversi tipi di prodotti alimentari e di cucina esistenti; sociale, per estendere la democratizzazione del cibo garantendo l’accesso universale a un’alimentazione sufficiente e sana.
Per concludere vi consiglio di passare nel Padiglione Coca-Cola: prima di iniziare, ogni viaggiatore riceve un badge personalizzato carico di sorprese attivabili lungo il cammino, e una freschissima Coca-Cola nell’iconica bottiglia, che ha anche ispirato il concept del padiglione. Il percorso in più tappe porta ad approfondire ed esplorare tre valori cardine per l’azienda: la presenza locale e il forte radicamento nei territori in cui opera; la promozione di stili di vita attivi; il rispetto e la tutela dell’ambiente. Tre valori che guidano anche le tre tappe del “viaggio” di ogni bottiglia di Coca-Cola: la sua produzione, ovvero il legame con i luoghi in cui è prodotta e distribuita; il suo consumo, integrato a uno stile di vita attivo; e il suo riciclo o seconda vita.
COSE DA VEDERE A EXPO MILANO 2015