Lo stilista marchigiano Daniele Michetti racconta le sue importanti esperienze, il duro percorso dopo il premio Who Is On Next, la sua fan ideale e un importante progetto per il 2016.

Brillante, intenso, soddisfacente, difficile. Questo il percorso di Daniele Michetti, talentuoso designer nato a Corridonia nel 1976, con origini artigiane e una formazione al prestigioso Istituto Marangoni di Milano. Fin da giovane età unisce lo studio all’esperienza in azienda. Collabora con i più grandi nomi del panorama della moda, nazionale e internazionale, e nel 2009 vince il contest Who Is On Next organizzato da Altaroma e Vogue Italia come miglior designer di accessori emergente. Da lì la prima linea a suo nome con un immediato successo in tutto il mondo.

Eclettico e curioso, Daniele ha una grande passione per il viaggio e le varie etnie, da cui deriva la sua continua ispirazione: “È per questo che sono lost in style”.

Le sue creazioni, apprezzate dai più importanti brand della moda, editors e celebrities, sono il risultato di una perfetta combinazione di artigianalità e modernità, tradizione e tecniche innovative per uno stile unico.

Provieni da una famiglia di calzaturieri, quanto hanno inciso le tue origini sulla decisione di diventare uno stilista?

Sicuramente nascere in una famiglia di calzaturieri mi ha permesso di scoprire questo mondo e di viverlo, ma in realtà non è stato fondamentale nella decisione di voler diventare un designer. Ho iniziato studiando per diventare un architetto e un designer di interni. Le calzature sono arrivate solo in un secondo tempo.

Hai vinto il premio Who is on Next? 2009 nella categoria accessori. Una bella soddisfazione per un giovane designer che vuole emergere nel difficile mondo della moda, ricco di competitor talentuosi e affamati di successo. Cos’è accaduto dopo?

Dopo il premio ho iniziato a commercializzare la mia collezione personale, ma sfortunatamente, come tutti i “Self made man”, non ero veramente pronto e ho compiuto degli errori. È stato un percorso duro che mi ha permesso di mostrare, attraverso le mie collezioni, quelle che sono le mie caratteristiche e soprattutto farmi apprezzare dai più importanti brand della moda oltre che da molti editors e celebrities.

Dalle calzature all’abbigliamento, da Santoni a Yves Saint Laurent, da Giorgio Armani a Sergio Rossi. Un percorso professionale intenso e brillante. Cosa si prova a mettere all’opera la propria creatività per nomi d’eccellenza del fashion system?

Eccitazione ed entusiasmo. Ho avuto la fortuna di lavorare con uomini colti e affascinanti; ogni collaborazioni mi ha lasciato qualcosa e il mix di queste esperienze mi fanno essere quello che sono oggi.

Com’è la donna che sceglie il tuo brand?

Non credo debba avere delle particolari caratteristiche. Il mio brand unisce artigianalità e innovazione prendendo spunto dalla tradizione e rendendo la donna 2.0. Cerco sempre di lavorare affinché ogni pezzo sia Timeless. Non essendo ancora un brand molto conosciuto, vorrei che la donna che sceglie di indossare le mie creazioni sia sicura di sé stessa e dettata nell’acquisto dal proprio gusto.

Tante le celebrities che hanno deciso di sfoggiare le tue creazioni. Belen Rodriguez in “Italia’s Got Talent”, la cantante e attrice statunitense Katy Perry e star del cinema internazionale come Naomi Watts e Gwyneth Paltrow. C’è qualcuna in particolare che vorresti diventasse una tua fan sfegatata?

Tra le mie preferite al momento ci sono Amal Alamuddin, Kendall Jenner, Gigi Hadid.

Cosa accende la tua immaginazione?

La maggior parte delle volte il viaggio, adoro i popoli e le varie etnie, le diverse tecniche costruttive, i diversi colori dei tramonti e delle albe, e i diversi profumi. Sono spesso in viaggio e ogni volta è per me una fonte di ispirazione. È per questo che sono “lost in style”.

Quando ci siamo sentiti eri a New York. Hai dei nuovi progetti in cantiere?

In realtà sto rispondendo alle domande dall’aeroporto di Roma, proprio di rientro da New York. Sì, c’è un progetto in cantiere ed è molto importante, spero di poterti risentire a fine gennaio per parlarne con te.

Scarpe e borse Daniele Michetti: un perfetto binomio di artigianalità e innovazione. Linee pulite e dettagli vivaci che le rendono uniche e originali. E con un prezzo non proprio accessibile a tutti. È una strategia di marketing o semplicemente la voglia di creare un prodotto per pochi privilegiati?

Sfortunatamente è il prezzo di un prodotto di qualità elevata. Sono un fautore del prodotto accessibile e non credo che il prezzo elevato sia più eccitante o renda un accessorio esclusivo. Dobbiamo però essere consapevoli che la produzione italiana, i materiali di prima categoria e i passaggi fatti a mano hanno dei prezzi elevati.

A quale proposta azzardata risponderesti ‘whynot’?

A molte. Fortunatamente mi emoziono facilmente e poche volte dico di no, forse proprio per questo riesco bene nel mio lavoro. Ora, sarà forse per la stanchezza e perché sto rientrando da un viaggio di lavoro, che il mio primo pensiero per una proposta azzardata da non rifiutare sarebbe sicuramente una bel “viaggio/vacanza”.

Siamo agli sgoccioli, il nuovo anno si avvicina. Hai un sogno che ti piacerebbe si realizzasse nel 2016?

Sì, un grande sogno a cui sto lavorando… il “CFDA”.