Moleskine® è sinonimo di cultura, viaggio, memoria, immaginazione e identità. È la marca che identifica una famiglia di taccuini tascabili, compagni fedeli di ogni creativo. Se un semplice ed essenziale quadernino con copertina rigida e nera, con pagine color avorio e angoli arrotondati sia entrato nell’immaginario, un po’ è anche merito del piccolo editore milanese che nel 1997 decide di riportare in vita questo tipo di oggetto. Il nome ‘moleskine’ fa riferimento a Bruce Chatwin, che chiamava nel suo libro del 1986, Le vie dei canti, “carnet moleskines” i suoi taccuni prediletti, e dove ci racconta di quando venne a sapere che l’ultimo produttore, una piccola azienda di Tours a conduzione familiare, aveva interrotto la produzione, in seguito alla morte del proprietario. “Le vrai moleskine n’est plus”, gli avrebbe annunciato teatralmente la proprietaria della cartoleria di Rue de l’Ancienne Comédie dove era solito rifornirsi. Chatwin comprò tutti i taccuini che riuscì a trovare prima di partire per l’Australia, ma non furono abbastanza. Anche l’idea della prima pagina di ogni taccuino Moleskine dove si legge “in case of loss, please return to: ….. As a reward: $…” è stata ispirata dal pensiero di Chatwin che infatti scriveva: “Perdere il passaporto era l’ultima delle preoccupazioni; perdere un taccuino era una catastrofe”.
Così Moleskine riprende il suo viaggio, col proposito di cogliere la realtà in movimento, catturare dettagli, segnare sulla carta l’unicità dell’esperienza: è accumulatore di idee e di emozioni che libera la sua carica nel tempo.
Con Moleskine, l’antica pratica dell’appunto e dello schizzo, tipicamente analogica, si è ricavata inattesi spazi nel web attraverso una rete di siti web, blog, gruppi online e archivi virtuali. Ma stavolta Moleskine fa di più, andando per le strade. E praticando poesia. Il progetto di street poetry è partito da Roma, nel Moleskine Store di Via Frattina 16, per rendere omaggio alla scrittura e alla lettura pubblica di poesie chiedendo a due poeti di strada di raccontare la loro città. Rima dopo rima, a turno, Er Costa e Rancore si sono lanciati in una session di slam poetry dedicata a Roma, un affresco poetico della città, fatto di notturni urbani, personaggi, voci, colori, chiari e scuri della Capitale, con versi scritti e letti da taccuino. “Moleskine è l’erede dei piccoli taccuini neri usati dagli artisti delle avanguardie storiche degli ultimi due secoli – racconta Maria Sebregondi, co-fondatrice di Moleskine – persone che amavano creare liberamente nei caffè, nelle strade, in viaggio e che avevano bisogno per farlo di piccoli oggetti tascabili, agili, resistenti. La strada è da sempre un luogo di grande ispirazione per il pensiero creativo e il taccuino è da sempre un compagno di viaggio ideale per chi trova nella strada la propria ispirazione”. Il risultato è stata una contrapposizione in stile ‘street rap’, solo voce, senza basi e senza microfoni, con un pubblico sorpreso e che ha coperto di applausi la trafficata via della capitale.
All’interno dello Store, sempre per rendere omaggio ad un’altra forma di poesia, ad ogni ospite incuriosito dalla performance di strada veniva regalato un taccuino serigrafato live con un haiku, una forma di poesia originaria del Giappone: 3 versi di 5, 7 e 5 sillabe, senza titolo. L’haiku non descrive, non significa, semplicemente accade. Una grande sintesi di pensiero e immagine. Parole fugaci, immagini di natura appena abbozzate, visioni e paradossi espressi dall’haijin (il poeta).
MOLESKINE POETRY raggiungerà presto altri Moleskine Store sparsi nelle principali città italiane.
Quindi, stay tuned!