L’impressione è quella di trovarsi in un tempio precolombiano: struttura semplice e pulita, colori neutri, atmosfera onirica, estetica essenziale, giochi di luci e ombre. Tuttavia, ci si accorge immediatamente di essere in un altro tipo di tempio, quando nelle varie alcove, non si ammirano statuette di qualche divinità precolombiana, ma loro: le creazioni di Giorgio Armani.
L’edificio che accoglie l’Armani Silos fu costruito nel 1950 per la conservazione dei cereali e oggi, questo immenso spazio, che si sviluppa su quattro piani, accoglie una selezione di creazioni dello stilista piacentino.
Lo scopo dell’esposizione, che comprende una selezione di 600 abiti e 200 accessori dal 1980 a oggi, è quello di far emergere le tematiche che hanno ispirato il lavoro creativo di Armani e che hanno dato vita al suo stile innovativo, caratterizzato dalla fluidità dei tessuti, dai colori neutri e dalla fusione tra universo maschile e femminile. Si potrebbe dire che Armani è il precursore di una moda androgina, in cui il confine tra maschile e femminile è sottile e spesso nullo.
La mostra si sviluppa in altezza, su quattro piani. Il primo è dedicato alle star che hanno vestito Armani. In particolare, si fa riferimento a Diane Keaton, icona dello stile Tomboy, che ricevette l’Oscar nel 1994 per la sua interpretazione in Io e Annie, dove indossava una giacca con taglio maschile firmata Giorgio Armani. Sempre su questo piano si trova la collezione Daywear, in cui predomina la giacca in tutte le sue varianti. Essa è un elemento androgino che conserva tuttavia caratteristiche femminili e seducenti.
Il secondo piano ospita una collezione di abiti ispirati alle tendenze dei paesi orientali e caratterizzati da fantasie floreali e ricche. Lo stile di questa collezione è particolarmente significativo, perché ha ribaltato i codici tradizionali del vestire, legati alla distinzione di genere.
Il terzo piano è dominato dal greige, dal bianco e dal nero. Il fil rouge di tutta l’esibizione, ovvero l’annullamento dei confini tra mondo femminile e maschile, è qui ben rappresentato dalla decostruzione dello smoking, simbolo maschile per eccellenza che Armani trasforma in un abito sensuale e morbido, adattandolo alle curve del corpo femminile.
Infine, all’ultimo piano predomina il bianco e gli abiti eterei, composti di luci e trasparenze, ottenuti da strati di tessuti leggerissimi, quali: organza, chiffon e tulle. Inoltre, sempre sullo stesso piano, è possibile accedere agli archivi digitali dove sono custoditi numerosissimi materiali, tra cui: video di sfilata e backstage, bozzetti, immagini tratte da Emporio Armani Magazine e foto di campagne pubblicitarie.
Questo grande magazzino d’idee non contiene solo le creazioni di un grande stilista, ma soprattutto un pezzo importante della cultura contemporanea.
Da mercoledì a domenica 11.00/19.00
Ingresso 12,00€