Dare una forma al vuoto…si può? Sicuramente sì, ed è quello che è riuscito a fare Davide Pizzigoni e che potremo ammirare fino al 12 giugno in una mostra ospitata dal FAI nella milanese Villa Necchi Campiglio. Il Corpo del Vuoto, a cura di Marco Meneguzzo, è costituita da dodici installazioni site specific che riassumono l’esperienza artistica ventennale di Davide, al contempo architetto, designer, pittore, fotografo e scenografo.

L’idea è quella di offrire all’osservatore una realtà completamente rovesciata. I soggetti delle opere non raffigurano qualcosa di materiale, bensì uno spazio che non esiste, quello che c’è tra le cose, nient’altro se non il vuoto. Si pensi ad un negativo fotografico per poter percepire tutto al contrario, perciò il pieno diventa vuoto ed il resto sparisce; per comprendere appieno le forme è necessario legarsi ad un limite che definisca questo “vuoto-pieno”.

La realizzazione d’installazioni che s’integrassero perfettamente con lo spazio circostante ed ospitante, ha richiesto a Davide un’accurato studio del contenitore espositivo, percui ciò che è esposto comunica perfettamente come in una danza con l’edificio ed il suo parco. All’interno di quest’ultimo dalle opere si può percepire in immediato il rapporto con l’esterno dell’edificio e con la natura: fortemente emblematico di una situazione di scambio tra ciò che c’è e ciò che non c‘è ma si può percepire, è lo specchio, soggetto della prima installazione del percorso. Per quanto riguarda le opere disseminate all’interno della villa, il discorso si fa decisamente più complesso, perchè Davide ha dovuto confrontarsi con delle fratture che interrompono lo spazio, realizzate però dall’uomo. Oggetti  materiali come porte e finestre frammentano i luoghi e sono utilissimi per rendere meglio l’idea del vuoto fisico ricreato, non esiste più una vera e propria conclusione dello spazio. Ci si potrebbe soffermare sulla descrizione di ognuna di queste installazioni (RiflessioniL’amante morta, Cristo Morto nel sepolcro…) che sembrano come essere prioiettate in una quarta dimensione, strutture senza peso che quasi galleggiano nelle stanze, presenze che a seconda del punto da cui le si osserva possono assumere forme differenti. Ma questo toglierebbe la curiosità di fare letteralmente un bagno in quest’atmosfera surreale di un luogo come Villa Necchi che in ogni caso, se non avete mai visitato, merita comunque di essere visto.

 

Presso: Villa Necchi Campiglio, Via Mozart 14 – Milano

Date: dal 12 maggio al 12 giugno 2016

Orari: da mercoledì a domenica dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso ore 17.15).

Ingresso con visita alla villa: Adulti: € 10,00; Bambini 4-14 anni: € 4,00; Iscritti FAI: gratuito; Studenti universitari fino ai 26 anni: € 5,00. E’ consigliata la prenotazione.

Davide Pizzigoni 2-whynotmag