Naturalia, artificialia e scientifica. Raccolte di elementi di storia naturale, oggetti lavorati e artisticamente definiti dall’uomo, invenzioni e risultati di scoperte geografiche. Da denti, pietre e parti animali a monete e chiavi d’argento convertiti in oro, fino a binocoli e microscopi.
Sono i principali oggetti che, alla fine del Cinquecento, ricchi individui, nobili e regnanti mostravano in un’ala speciale di case reali e palazzi nobiliari agli ospiti più importanti, come passatempo o per destare loro un’impressione di totale meraviglia. Si trattava delle cosiddette Wunderkammer – studioli rinascimentali e raccolte di meraviglie – le quali diventavano l’attrattiva principale di studiosi in cerca di ispirazioni scientifiche, o in seguito di turisti borghesi soliti ad annotare meticolosamente il contenuto delle collezioni nei diari di viaggio (grazie ai quali è stato possibile risalire all’inventario di queste straordinarie raccolte). Erano, insomma, un luogo incantato che suscitava curiosità e stupore, alla vista di animali con due teste, pesci rari ed elementi da forme atropomorfe. Una sorta di idea primordiale di quelli che oggi chiamiamo musei, dei quali però non possedevano la disposizione sistematica né tantomeno il metodo.
Luca Cableri, gallerista con una straordinaria passione ventennale per l’arte, la lettura, i viaggi e per tutto ciò che è unico e insolito, ha da poco inaugurato all’interno della sua galleria Theatrum Mundi nel centro medievale di Arezzo, una Wunderkammer attualizzata al XXI secolo. Una speciale scatola delle meraviglie, in cui immergersi in una dimensione onirica per nutrire l’immaginario moderno attraverso la magia e il mistero di incantevoli tesori di tutte le epoche e provenienti da ogni parte del mondo. “Lasciandosi trasportare dalla bellezza e dalle emozioni dell’inconsueto, in un viaggio strabiliante e immaginifico ricco di fascino e meraviglia.”
“Sono un cacciatore dell’insolito nel mondo dell’arte a tutto tondo” – ha spiegato Luca Cableri, “Sono stato sempre innamorato delle Wunderkammer e del loro concetto, quindi ogni volta che visito una mostra, una fiera, un museo o semplicemente cammino per strada, il mio primo pensiero è notare quello che è fuori dall’ordinario, l’inusuale, il bizzarro; è più forte di me non riesco a farne a meno…”
Lo spazio, pensato come location d’arte dinamica e funzionale ad eventi ed happenings, occupa una superficie di circa 180 metri quadrati. Il set design della galleria è stato curato dal noto architetto Roberto Baciocchi che negli ultimi trent’anni ha curato il design che contraddistingue e rappresenta il marchio Prada nelle boutique di tutto il mondo.
La Wunderkammer del XXI secolo è aperta tutti i giorni, su appuntamento, e tutti i pezzi sono in vendita.