“Harding è un’interprete puntuale dell’estetica della nostra epoca: ne capta i tratti essenziali, li rimette in gioco e in movimento, li sottopone a prove ardite anche dal punta di vista tecnico e ne restituisce una versione volutamente infedele, ed è per questo che la sua opera può essere letta da chi guarda i suoi dipinti sia come riflesso dell’epoca ipermdoderna sia come critica di tale epoca” sono le parole con cui Stefano Castelli, curatore di Stirrings Still, definisce l’operato dell’artista londinese Alexis Harding, protagonista della mostra. L’esposizione, che ha inaugurato Giovedì 14 Gennaio alla galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea, è composta da una selezione  di opere, una dozzina,  accuratamente scelte per rappresentare il percorso evolutivo di Harding, il quale viene a tutti gli effetti ritenuto un rivoluzionario del mondo dell’arte contemporanea sia per l’uso dei colori, sia per i materiali che impiega. Tutta la sua arte si rispecchia molto nel controsenso su cui si basa il titolo dell’esposizione, che tradotto letteralmente significa “sussulti fermi”, infatti le sue opere sembrano fluttuare leggere mentre invece gli strati di materia le rendono con evidenza pesanti, così come un sussurro del tutto mobile può divenire…fermo.

I suoi colori sono squillanti, quasi stridenti, ricordano gli evidenziatori con cui molti di noi da studenti hanno consumato interi libri. Ma non è puramente una questione di tinte, perchè il modo in cui viene gestito il colore è assolutamente nuovo e personale. Osservare una sua opera fa terribilmente venire voglia di toccarla per capire se effettivamente la materia sia lì da tempo o se l’opera sia  appena uscita dalla bottega dell’artista e si trovi ancora in fase di colatura ed asciugatura. Indubbiamente questi effetti sono resi possibili grazie al mixaggio di materiali; in primis si tratta del supporto di pannelli di fibra di legno ad alta densità, (MDF) e di come viene assorbita la prima stesura della mano di olio. In un secondo momento l’artista fa colare sopra questo della vernice attraverso filtri che realizza all’occorrenza con materiali casuali di recupero. Per quanto ci possa essere uno studio accurato e approfondito alle spalle, in questo modo le composizioni diventano quasi casuali. Le forme delle sue opere sono inoltre svariate, vanno dal rettangolo fino al tondo. Ma grazie alla presenza del colore è come se non si percepisse più alcuna forma, la si perde in mezzo agli strati, così come anche l’osservatore può con facilità correre il rischio di perdersi nel suo viaggio alla scoperta dei sussulti fermi.

 

Date: Dal 15 Gennaio fino al 5 Marzo 2015

Presso: Galleria Luca Tommasi Arte Contemporanea, Via Tadino 15, Milano

Orari: da Martedì a Sabato dalle 13 alle 19

Ingresso: Libero

Tel: 0229407196

Info : LUCA@LUCATOMMASI.IT      WWW.LUCATOMMASI.IT

 

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