Lui era, è, Elio Fiorucci. Curioso, visionario e rivoluzionario. Aveva 80 anni, compiuti il 10 Giugno, gli stessi dell’epoca di cui ha dettato lo stile, e durante i quali ha creato magnificenze e incontrato maestri che riempirebbero un’intera enciclopedia.
E’ il 1967 quando si mette sulla piazza aprendo il negozio in San Babila a Milano, disegnato da Amalia Del Ponte, una tra le più grandi artiste della seconda metà del ‘900. Diciassette anni dopo, quelle stesse mura le farà graffitare dall’allora sconosciuto Keith Haring. Fu un successo, il primo di tanti altri, raggiunti grazie al suo animo curioso che gli ha permesso di non fermarsi mai e di arrivare sempre più in alto.
La sua rivoluzione? I jeans. Elio Fiorucci si trovava in vacanza ad Ibiza quando vide bellissime australiane tuffarsi in mare vestite e rimase folgorato dal denim aderente sul sedere. Inventò così i primi skinny, trasformatisi poi in shorts. Diventarono l’oggetto del desiderio delle donne dell’epoca, le quali, indossandoli, si trasformavano in vere e proprie pin-up.
C’è da dire che sull’erotismo Elio ci ha giocato tutta la vita, basti pensare alla sue t-shirt indossate da miss maglietta bagnata, e soprattutto a quelle con la stampa degli angeli con lo sguardo rivolto verso il cielo, alla ricerca di qualcosa oltre ciò che conosciamo.
E se gli angeli rappresentano ciò che l’uomo vorrebbe essere, i nani, ideati nel 2003 con I love Terapy, sono le favole che non finiscono mai.
Una speranza completamente affine al suo carattere, visionario e sempre un po’ più avanti. Elio Fiorucci lo ricordiamo così.