Nicolò Beretta, in arte “Giannico“, è riuscito a soli diciotto anni a lanciare la sua prima collezione di calzature femminili ricevendo persino la benedizione d’arte del top designer Manolo Blanhik.
Ed è forse proprio grazie a questo inaspettato incoraggiamento che il giovane milanese realizza oggi modelli dotati di forte eccentricità, stile e design.
Il brand prende forma nel 2013 a Sidney, ma oggi il marchio di Nicolò è conosciuto in tutto il mondo, supportato persino dalla direttrice di Vogue Italia Franca Sozzani che lo segue ormai da diversi anni. I richiami artistici che sembrano dominare sono in primis la pop art, Brancusi ma anche Jeff Koons.
Nel concept invece, oltre a far predominare una femminilità provocatoria e audace, il designer mixa materiali improbabili ma dal riuscito effetto scenico come le piume e forme sferiche.
“Creare pezzi d’arte indossabili” è senz’altro l’obiettivo di partenza, mai trascurando però quel tocco personale che fa la differenza: il verde per la suola delle sue calzature.
Senza dubbio, Giannico rappresenta oggi la tenacia giovanile di chi nonostante tutto ha deciso di tornare nel nostro paese per investire ancora nel frutto dell’arte. Malgrado oggi risulti sempre più difficile competere con i grandi colossi dell’industria italiana e non, il brand sembra volersi fare notare per una spinta innovativa, un astrattismo concettu ale ed un gusto per l’estetica sempre all’avanguardia e dalla giusta dose di eccentricità.
Ma non è tutto: come ogni anno, Vogue Italia insieme ad Altaroma sostengono i nuovi talenti emergenti grazie ad un progetto di fashion scouting dal nome ‘Who is on next?’. Ebbene, per l’ultima edizione del 2015, ad aggiudicarsi il premio come miglior accessories designer maschile è proprio Nicolò Beretta, che per l’occasione presenta una collezione a dir poco camaleontica.
Nonostante il concorso sia giunto ormai alla sua undicesima edizione, la proposta creativa del giovane milanese è riuscita infatti a stupire per gli inusuali accostamenti cromatici dal sapore irriverente ed al tempo stesso contemporanei.
Ma a fare da protagonista in questa salsa di ispirazioni d’ogni epoca, possiamo dire sia stato anche un altro ingrediente utile per avere successo nella intricata macchina della moda: l’auto ironia di una mente capace di uscire dagli schemi osando e vincendo.