In data 2 luglio, si è tenuta alla Triennale di Milano la cerimonia di fine anno accademico per tutti i principali istituti di fashion design.
In questa occasione, tante le opportunità per giovani laureati e nuovi talenti:  la possibilità di veder sfilare i loro capi migliori ne costituisce solo una fra tante.
Molte anche le personalità di spicco del fashion system: giornalisti, editor di moda, imprenditori di note case italiane e persino il titolare della camera della moda nazionale.
Ed è proprio per supportare ed incoraggiare i nuovi talenti emergenti che si è svolta una conferenza che ha goduto di personaggi di rilievo quali lo stilista Marco de Vincenzo, la direttrice Jessica Michault, l’imprenditore Renzo Rosso ed infine il giornalista Simone Marchetti.
A fare da cornice dell’incontro, gli interventi dei giovani studenti in cerca di un guru in materia. Vari i temi toccati durante il dialogo, a partire dall’importanza centrale di affidarsi ai gusti sociali in continuo cambiamento, nonché al monito di ‘persistere nonostante le iniziali difficoltà’.
Interessante a questo proposito l’intervento del designer De Vincenzo, il quale sottolinea anche l’esigenza di doversi mettere al passo con tutto ciò che oggi fa ‘sistema’: fenomeni mediatici, social influencers, blogger, e comunicazione in generale.
Che ne sarà dunque della creatività e della passione incontaminate di un talento alle prime armi? Sarebbe giusto sacrificare l’originalità in vista di un micro trend di stagione?
Queste e molte altre le domande aperte, insieme al ruolo centrale svolto dai media nel comunicare l’anima di uno stilista e lanciare i futuri must-have.
Comune auspicio poi, sembra essere quello di non trascurare il fenomeno story-telling a favore di un giornalismo poco consapevole ed invece forse oggi troppo virtuale.
L’auspicio a un approccio insomma decisamente più cosmopolita, tattile e reale, senza dimenticare mai quello che sta davvero dietro ad un abito: l’anima di chi lo crea.

 

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