Durante la selezione delle giornate degli autori del festival del cinema di Venezia, giunto alla 73a edizione, anche quest’anno vengono presentati i Miu Miu womens tales, l’undicesimo e il dodicesimo cortometraggio supportato da Miu Miu e firmati dalle giovani Crystal Moselle e Naomi Kawase.
Di nuovo la creatività al femminile è quindi una delle protagoniste di una sezione del festival diretto da Alberto Barbera.
La visionaria Miuccia Prada supporta ancora il talento da un punto di vista giovane, internazionale e sempre più contemporaneo.
In “Seed”, l’undicesimo “womens tale” di Naomi Kawase, vediamo l’esplorazione di semplici sentimenti, l’ingenua esplorazione dell’esistenza dal punto di vista di una bambina. Protagonista il contatto, la vita vissuta realmente e non attrverso i mezzi digitali.
La regista giapponese fa notare come abbia cercato di mettere in scena quello che manca al giorno d’oggi. “Anche se può sembrare un idea poco contemporanea” dice la regista, “è invece attualissima e molto importante”.
Ambientato in Giappone la protagonista è una bambina che esprime con grande naturalezza una gioia davvero spontanea e priva di preconcetti che si interfaccia con le persone in un modo unico e con estrema delicatezza.
La palette dei colori è chiara e fredda accentuando così questa sensazione di equilibrio su cui si basano le emozioni della protagonista.
In “That one day”, il dodicesimo cortometraggio dei Miu Miu womens tales, la giovane regista Crystal Moselle inscena quello che è un turning point della vita di una ragazza giovane in cerca di colmare una sensazione di vuoto e solitudine. Il cortometraggio ha come fulcro questa svolta. La protagonista, con il suo skate si imbatterà in una gang di ragazze che hanno fatto di questa sorta di disagio la propria forza. Questa energia è percepibile via via che si sviluppa la trama, arricchita da una messa in scena accurata e dai dettagli impreziositi da Miu Miu dando all’atmosfera e ai personaggi una nota ancora più contemporanea e interessante.