Serio ma mai severo, minimalista ma mai semplice, fragile ma mai debole. Così si descrive Max Tan, designer di Singapore, con contrapposizioni di aggettivi incorporate perfettamente dalla collezione Spring / Summer 2016, Thou shalt not, che gioca sul concetto di perfezione. Anche se essa è inottenibile, non cessano i nostri sforzi per raggiungerla.
Nell’inevitabile scorrere del tempo, il cambiamento è l’unica costante.
I dieci comandamenti portano con sé un insieme di regole. Però, non è una battaglia sul cosa siano i dieci comandamenti, arcaici o contemporanei, primitivi o moderni, vecchi o nuovi. È riguardo al desiderio di ottenere un modo di vivere perfetto attraverso la nostra fondamentale imperfezione e attraverso l’evoluzione del tempo.
Thou shalt not esplora i possibili esiti dell’uscire dalla schiavitù di standards e regole artificiali. Quando non c’è conformità, c’è più spazio per crescere.
Per ottenere, bisogna perdere. Per migliorare bisogna fare un passo indietro. Progettare senza avere il progetto in mente è ancora una forma di creazione.
Max Tan si sente più un ingegnere che uno stilista. Lo si può capire dal suo stile androgino che incontra la geometria: gli esperimenti con tagli innovativi e l’ampliamento di idee estremamente semplici definiscono il suo linguaggio. I suoi vestiti giocano con il volume, mostrano grande attenzione per la sartoria e il drappeggio creando silhouette inaspettate e mood austeri e facendo quello che lui chiama “maximizing on minimalistic.”
Dopo la laurea in Fashion Design presa nel 2006 all’Accademia di Belle Arti di Nanyang, Max Tan ha debuttato con la sua prima collezione alla settimana della moda di Singapore nel 2007, aggiudicandosi la seconda posizione al Singapore Fashion Designers Content.
Il suo brand MAX.TAN nasce nel 2010; un percorso in discesa, sulla spinta di una richiesta crescente di pezzi unici e capsule-collection in tutto il mondo.