Sono ormai passati alcuni mesi dal lancio della collaborazione di Nike con Jerry Lorenzo, fondatore e direttore creativo di Fear of God, con il quale si è voluto rendere omaggio alla passione per lo sport e ai suoi aspetti emozionali. La linea guida di tutta la collezione, infatti, rimanda alla nostalgia per gli anni ’90 e per i precetti di stile dettati dalle più influenti star dello sport.
Per Lorenzo, il primo incontro “folgorante” con un modello Nike, risale al suo secondo anno di liceo, quando un suo compagno entrò in classe con le Nike Air Raid.Ciò che lo colpì fu “l’abbinamento cromatico grigio e nero, le sfumature dei motivi geometrici e l’effetto delle cinghie incrociate.”
Per il founder di Fear of God, quindi, Nike Air Raid rappresentavano perfettamente la sua idea di design: connubio perfetto tra scarpa da basket e scarpa per l’attività fisica all’esterno. Per questi motivi, secondo Jerry Lorenzo, la forte volontà di “dare nuova forma e nuova vita a questa scarpa significa “regalare al presente un oggetto originale, capace di definire lo spirito del tempo.”
A partire da questa esigenza nasce, appunto, la linea Nike Air Fear of God con modelli che “uniscono prestazioni comprovate con lo stile sportivo dello streetwear di lusso”.
La prima release frutto della collaborazione tra Nike e Fear of God è stata il 19 gennaio 2019, mentre alla fine del mese di aprile sarà disponibile la nuova creazione di Jerry Lorenzo: le Air Fear Of God Moccasin.
Il modello verrà rilasciato nei colori Pure Platinum/Black Sail, mentre il design presenta una doppia chiusura formata sia da “un velcro a strappo posto sulla tomaia che da una coulisse collocata sul tallone”. A creare continuità con la release di gennaio troviamo l’unità Zoom Air raddoppiata in altezza.
Nella collezione di aprile, oltre che le scarpe, verranno prodotte anche una felpa a doppio cappuccio, una T-shirt, il pantalone e gli shorts.
Dal 27 aprile sarà possibile immergersi in una collezione nata con “il desiderio di onorare il linguaggio stilistico di Nike, con tutta la sua densità storica, attraverso forme e proporzioni moderne”.