“Questa storia non andrà come tu pensi…”
La frase che Luke sussurra in uno dei trailer de “Gli Ultimi Jedi“, risuona proprio come una profezia Jedi.
Dal momento in cui si spengono le luci fino ai titoli di coda, il lavoro di Rian Johnson straripa di richiami, déjà vu e scene che fanno eco alla prima trilogia. Ma, a differenza del precedente “Il Risveglio Della Forza”, si arricchisce di nuovi significati andando di fatto ad ampliare il fitto universo della saga di Star Wars.
La pellicola presenta diverse similitudini con il passato, andando più di una volta sia a strizzare l’occhio ai fan di vecchia data ma, allo stesso tempo, a dissacrare la mitologia a cui eravamo abituati, trasportando la saga da “tanto tempo fa in una galassia lontana lontana…” al 2017.
Per molti versi, il nuovo film di casa Disney vi sembrerà esagerato, diverso: ed è proprio in questo che si cela la sua Forza.
Battute e gag (quasi al limite del rididicolo), nuovi toni e sequenze al cardiopalmo rendono questo Star Wars un vero e proprio blockbuster, capace però di farci saltare sulle poltrone e portare la sua storia in una nuova dimensione.
I personaggi ritrovano la luce e gli interpreti danno il meglio di se, con un Luke Skywalker (Hamill) dirompente, una principessa Leila, la compianta Carrie Fisher, inedita e forte e tutto il nuovo cast perfettamente a fuoco e immerso nella galassia.
“Gli Ultimi Jedi” è come un salto nell’iperspazio: in momenti emoziona e diverte, in altri commuove. Quello che è certo è che, nel bene e nel male, destabilizza i fan, lascia il segno e sarà ricordato proprio come il lontano “Impero Colpisce Ancora”. È la risposta a tutti gli interrogativi lasciati dal suo predecessore e allo stesso tempo da il via libera a nuove guerre stellari.
Rian Johnson lancia un messaggio forte come non lo si percepiva dagli anni ’80: Star Wars parla un linguaggio diverso rispetto al passato e non è fatto solo per l’attempato hipster un po’ nerd e pronto a giudicare il povero JarJar Binks di turno ma, come nel ’77, vuole conquistare i bambini di tutte le età che, con il naso all’insù e lo sguardo alle stelle, sognano un giorno di diventare un cavaliere Jedi o un pilota della Resistenza.
Se vi state chiedendo se vale la pena andare a vedere quest’ultima fatica spaziale, salite a bordo di bici, macchine o tram e correte al cinema.
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Scritto da Pietro Ragone